Jerome in Round: Il cambiamento condizione necessaria e di stimolo musicale

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Carmelo Di Girolamo in arte Jerome ha fatto della ricerca (e della produzione) a livello internazionale una caratteristica di forte rilievo nel proprio percorso artistico. ROUND, l’album che CONThiene presenta sul palco del parco Villa Fabris nella serata del 17 Giugno dalle ore 20.15, è un percorso che unisce studio, espressione, collaborazione e scoperta arricchiti di anno in anno in tappe all’estero di performing e di cooperazione con altri artisti, valorizzato poi in un repertorio di musiche originali che per facilità di categorizzazione sono spesso associate al tema “pop”, ma che di fatto riflettono uno spessore sia di composizione che di comunicazione dal forte impatto espressivo.

Round è un titolo che richiama immediatamente il tema del ritorno, e perché no del rinnovamento. Una formula che sostanzia fortemente la proiezione che il festival vuole assumere nel tempo e nella condizione in cui si avvia in questa prima edizione. In merito a Round Jerome ci spiega che “L’album è la trasposizione musicale del flusso continuo dell’esistenza: un viaggio fatto di partenze e di ritorni. Un percorso circolare che prevede sempre un nuovo inizio”.

In merito alla sua ricerca e al bisogno di esplorare diversità e confrontarsi con scenari di forte dinamismo per la composizione pianistica, Jerome ci parla del viaggio americano che ha profondamente segnato l’evoluzione del suo primo album d’esordio:  “Ho lasciato i miei lavori, i miei affetti, i miei studenti, le mie certezze, e sono partito nel 2017 con Francesca per New York: con sole quattro demo dell’album, volevo capire quanto valessi, quanto fosse valido il mio lavoro. Solo New York poteva dirmelo, e me lo ha confermato”. 

La chiave esplorativa che rimanda a spazi ma anche a generi diversi è una caratterizzazione distintiva di Jerome che sulla possibilità di spaziare accogliendo suggestioni sonore eterogenee ha le idee ben chiare:“Quando si parla del pianoforte si tende a separare il classico dal jazz e dal moderno (e dall’elettronica). In realtà sono molto più legati di quanto sembri.

L’ultimo traguardo è pertanto internazionale arriva dall’assegnazione del primo premio piano pop all’ultima edizione dell’International Canadian Music Competition, tappa che Jerome ha affrontato con umiltà e tenacia ottenendo un risultato che conferisce a Breath, right now, brano tratto da Round un valore importante e di distinzione del percorso autorialeintrapreso dall’artista “Le competizioni servono sia per mettersi in gioco con se stessi, sia per condividere la propria arte e soprattutto per il senso di community. L’agonismo è verso se stessi, non verso il prossimo”. 

Sul palco di Thiene Jerome anticiperà con il suo concerto la performance di Alex Van Hool, artista eclettico che introduce attraverso la musica elettronica una nuova proiezione estetica di narrazione musicale con cui Jerome collabora attivamente nella produzione e nella valorizzazione di nuovi talenti nel team di produzione targato Garden Blaze Records di Milano.  “La musica elettronica e la produzione discografica mi hanno sempre affascinato: si può dire che la mia è una figura che sintetizza due proiezioni, da una parte il performer e dall’altra il produttore. Da sempre adoro lavorare con i cantanti ed i sound designers, per me due componenti sono fondamentali per la riuscita di una grande opera e sono la collaborazione e la condivisione. Le migliori idee nascono così, ed un capolavoro nasce proprio dal dialogo, dalla chiave di lettura di ciascun collaboratore”. 

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